Cosa sono il Midollo Osseo e le Cellule Staminali Emopoietiche?
Il midollo osseo –MO- (da non confondersi con il midollo spinale) è un tessuto da cui hanno origine tutte le cellule del sangue.
Le “cellule del sangue”, che vengono prodotte nel midollo e poi immesse in circolo, originano da cellule progenitrici: le cellule staminali emopoietiche –CSE-, queste hanno la capacità di autorinnovarsi e di proliferare ad un ritmo molto intenso differenziandosi in elementi cellulari maturi del sangue circolante: globuli bianchi, globuli rossi e piastrine.
Il midollo osseo è presente in vari segmenti scheletrici: costole, sterno, ossa del bacino, scapole, ed estremità prossimali dell’omero e del femore.
Il midollo osseo utilizzato per il trapianto (detto in termine tecnico “midollo emopoietico“) si presenta alla vista come sangue e viene prelevato dalle ossa del bacino (creste iliache posteriori).
Le cellule staminali emopoietiche si possono prelevare anche dal sangue periferico, mediante separatore cellulare, dopo una stimolazione con opportuni farmaci.
Il Trapianto di Midollo Osseo
Per Trapianto di Midollo Osseo (TMO) si intende la sostituzione di un midollo osseo ematopoietico malato o non funzionante con cellule staminali sane in grado di rigenerare tutte le cellule del sangue; ricostituendo le normali funzioni ematologiche ed immunologiche.
Il paziente prima di ricevere le cellule staminali del donatore viene sottoposto ad una terapia chiamata “condizionamento pretrapianto” (chemioterapia e/o radioterapia).
Tale terapia ha il seguente scopo:
- Creare “spazio” alle cellule staminali sane del donatore in sostituzione di quelle malate del ricevente.
- Eliminare eventuali cellule leucemiche presenti nel malato al momento della realizzazione della procedura trapiantologica;
- Indurre una immunosoppressione tale da impedire fenomeni di rigetto del trapianto.
Il trapianto consiste nella ricostituzione del patrimonio midollare del paziente, tramite l’infusione, per via endovenosa (trasfusione), delle cellule staminali prelevate dal donatore.
Per poter effettuare il trapianto è necessaria un’elevata compatibilità genetica tra paziente e donatore; tale compatibilità è molto rara e si verifica nel 25% dei casi solo in ambito familiare. Tra non consanguinei la compatibilità si ha in 1 caso su 10.000 – 100.000. La frequenza, però varia a seconda delle caratteristiche genetiche del paziente